I commenti da "Il Romanista" del 03.09.2005:
Tommasi ricomincia da zero
Trigoria, ore 10.30, contro la Primavera l'esordio del nuovo Damiano
di Nathanya Di Porto
Corre dietro ogni pallone, si diverte quasi fosse
la prima volta che gioca a calcio e, cosa
che non guasta,mostra uno stato di forma
invidiabile. Visto da lontano Damiano
Tommasi fa già una buona impressione,ma
sappiamo che le partite vere sono un'altra
cosa. L'importante, però, è iniziare con il
piede giusto,dimostrare che infondo lui in
questa Roma può continuare a starci e a farlo anche
con un certo rendimento. Ieri ha annunciato così
il suo ritorno alla Roma sul suo sito ufficiale:"Ora
ho squadra...(due giorni prima aveva detto:"sono
pronto, ma non ho squadra, ndr) non è ancora
ufficiale per qualche piccolo particolare ma è questione
di poco tempo.Rimarrò alla Roma ancora un anno,
spero di trovare sul campo conferme al mio ottimismo
e mi auguro di tornare utile al più presto.
Qualche dettaglio in più nei prossimi giorni visto
che da oggi non potrò più dire e scrivere ciò che mi
pare e mi piace nella totale libertà di tempi e modi
ma dovrò giustamente attenermi ad un regolamento.
Sono motivato, è un nuovo inizio e come
ogni primo giorno sono un po'emozionato..."
Emozionato è sembrato anche in questi primi
giorni di allenamento con la squadra. Magari non
avrà ancora i novanta minuti nelle gambe, forse
gli mancherà il contatto con l'avversario, visto
che l'ultima volta che se n'è trovato uno di fronte
ne è uscito con un ginocchio fracassato. Passato.
Un passato dal quale il centrocampista si è già
staccato da tempo, perché lui ha solo voglia di tornare
a giocare. All'Olimpico, in trasferta, in Europa,
poco importa. Quello che conta è sentirsi di
nuovo un calciatore a tutti gli effetti. Perché un
conto è allenarsi, un altro è disputare una gara vera,
di quelle che ti tolgono il fiato, ma che alla fine
possono regalarti anche tante soddisfazioni.
Il veronese si sta preparando per regalarsi al
più presto la prima convocazione. Oggi Spalletti
potrebbe concedergli qualche minuto nell'amichevole
contro la Primavera di De Rossi, in programma
alle 10.30. Il pubblico ci sarà. Non potrà
essere quello dello stadio, ma per l'occasione potrebbe
andare bene. Il tecnico ha voluto riaprire
le porte ai tifosi. Un'abitudine che con ogni probabilità,
prenderà in considerazione durante il
corso della stagione. Non ha fatto promesse l'uomo
di Certaldo, dipenderà dagli impegni della
squadra, ma la tendenza sembra essere quella di
avere di nuovo vicino la gente che, in queste prime
fasi, pare essere tutta dalla parte dell'allenatore.
Oggi per Tommasi potrebbe dunque essere il
primo giorno di un nuovo inizio. Lui, che ha accettato
di continuare a vestire la maglia giallorossa
con uno stipendio fuori dell'ordinario per il
mondo del pallone. Lui che vuole riconquistarsi
il suo pubblico e la critica a suon di prestazioni.
Seguirlo in allenamento è già un bel vedere. Chiama
la palla, corre come ai vecchi tempi, non ha
paura di andare in contrasto. Certo, quando si sta
in famiglia si usa un occhio di riguardo, ma sapere
che è sulla strada giusta lascia ben sperare per
il prossimo futuro. Ieri mattina ha svolto le visite
mediche di rito assieme al neo portiere Eleftheropoulos,
ma nel pomeriggio è sceso in campo al
fianco dei compagni. Una partitella in famiglia per
riprendere il ritmo e prepararsi alla sfida di oggi.
Ha fatto coppia con Dacourt, anche se gli schieramenti
erano molto ridotti dalle assenze dei nazionali
e da qualche infortunato. Chissà se con il
francese formerà la prossima coppia di centrocampo.
Per ora sono solo ipotesi.
Ha potuto conoscere gli ultimi acquisti, ha ripreso
contatti con i vecchi compagni, ma in fondo
vicino alla squadra c'è sempre stato. Ieri ha
condiviso l'allenamento con chi è rimasto a Trigoria.
È tornato dal Ghana anche Kuffour, mentre
Mexes continua con il lavoro differenziato.
Sul finire della seduta si è bloccato Alvarez, costretto
ad abbandonare il campo per una contusione
alla caviglia destra. Dettagli. La cosa più importante
è che Damiano era in campo.
«Mai stato così orgoglioso di un giocatore»
di Giuseppe Manfridi
Non so quante partite vinceremo delle trentasette che ancora abbiamo davanti
in campionato, ma almeno un momento di acutissima gioia e di grande emozione ci è
promesso con certezza assoluta, e sarà quello in cui, sia pure dalla panchina e per pochi minuti
appena (ma poi non è detto!), farà il suo ingresso in campo Damiano Tommasi. Quando avverrà, mi
auguro che sia tra le mura dell'Olimpico, nel fiato caldo dei nostri spalti. Ve l'immaginate che
rombo di piedi pestati a ritmo sul cemento, e quale deflagrante ovazione ne anticiperebbero e accoglierebbero
il superamento della linea di gesso e il caracollare a centrocampo, sua casa calcistica da
sempre!... Pregusto l'emozione come un sogno destinato a inverarsi, ma poi ci ripenso e mi contraddico.
Se il Mister dovesse far debuttare Damiano in trasferta, sarebbe una gioia non da meno vedere e sentire
il nostro campione applaudito da chiunque, magari dal pubblico di San Siro o da quello di una provinciale,
a sigillo del fatto che i suoi meriti sono tali da creare collegamenti trasversali fra tutti coloro
che del calcio vorrebbero ancora assaporare i valori quintessenziali della passione e della volontà premiata.
Un insieme di palpiti può essere definito da un aggettivo destinato a farsi moneta persa, e che nell'attuale
contesto di mercato fa quasi sorridere: impagabile. Una parola a cui il grande Damiano sta
dando nuova dignità.
Impagabile lui, impagabile la sua voglia di Roma e di pallone, impagabile
la sua dedizione al lavoro che si è scelto e di cui sa ancora cogliere il senso di una vocazione realizzata,
di dono ricevuto. Impagabili i suoi 1.500 euro al mese. Impagabili poiché carichi di un significato
che sfugge a ogni banalizzazione.
Cerchiamo di essere chiari: 1.500 euro in se stessi valgono qualcosa, e, di per sé, meritano un
rispetto totale, non foss'altro al pensiero di chi uno stipendio del genere se lo sogna, e grazie al quale
potrebbe consentirsi un tenore di vita più che dignitoso. Ma sappiamo bene che stiamo parlando d'altro.
Tommasi questi soldi deve accettarli per forza in ossequio alle norme federali che altrimenti non
gli consentirebbero di essere tesserato. Con la Roma, per contro, costretta da lui a non dargli un soldo
di più. Raramente sono stato tanto orgoglioso per il gesto di un mio giocatore. Ma vado oltre: raramente
sono stato orgoglioso per l'atteggiamento di un procuratore, Pretti, chiamato a scendere dalle altezze
stratosferche di un mondo che ha fondamenta nel privilegio sociale più smaccato dimensionandosi
alla stregua di un essere umano tra esseri umani. Ovvio, la scelta di apporre la firma su un contatto
simile non è certo stata sua, ma complimenti anche a lui comunque per essersi guadagnato la fiducia
di un atleta tanto eccezionale e così meravigliosamente fuori dal coro.
Ciò detto, faccio 'outing': io pure, trascinato dall'empito nervoso che durante le partite può sfigurarci
l'intelligenza, ho mille volte berciato
contro Damiano per un passaggio
troppo ruvido o per un tackle
fallito. Ma mai una volta, giuro,
che mi sia frullato per la testa quel
"vattene" che spesso, prima o poi,
riserviamo anche all'idolo più conclamato.
E poi, ammettiamolo: il
gol all'Udinese l'anno dello scudetto,
o quello realizzato nel fango di
Bergamo, o l'avversario braccato e
raggiunto dopo una capriola sulla
fascia, ma chi se li può dimenticare?...
Tommasi è un campione cristallino
(laddove nel campione
debbono confluire anche grandi
qualità morali), che a tratti e non di
rado sa assumere le fattezze dell'autentico
fuoriclasse. Ma non voglio
neanche fare troppo il romanista
(sforzo non da poco). Il grazie
che gli tocca non deve essere solo
giallorosso, bensì di tutto questo
baraccone mediatico/pallonaro
che non si capisce mai se troppo povero
o troppo ricco, e che solo in virtù
di gente come lui può tentare di
rimanere fedele agli aspetti più belli
della propria identità originale.
VELTRONI TELEFONA A DAMIANO
"Gesto di valore educativo incalcolabile"
Le istituzioni politiche e civili della capitale
non hanno voluto far mancare il loro
appoggio all'inizativa di Damiano
Tommasi che giovedì ha firmato il contratto
di un anno con la Roma ai minimi federali:
1.500 euro al mese. Il sindaco di Roma, Walter
Veltroni, si è voluto complimentare personalmente
ieri pomeriggio con il centrocampista.
Nella telefonata oltre ad esprimere al
calciatore il proprio personale compiacimento
per la sua decisione di rimanere ancora con
la maglia della Roma, il sindaco ha voluto ringraziare
il calciatore per il gesto "dall'incalcolabile
valore educativo" con cui l'atleta ha
scelto di ridursi lo stipendio, "un atto perfettamente
in linea con i principi e i valori che
Tommasi ha sempre cercato di promuovere
con il suo impegno a favore delle persone meno
fortunate".
Anche il presidente della Provincia Gasbarra
ha lodato l'iniziativa di Tommasi: "Il
gesto compiuto da Damiano Tommasi - ha
detto ieri Gasbarra - è un esempio per tutti i
giovani, soprattutto in un momento in cui il
calcio attraversa una profonda crisi. Tommasi
nella sua carriera ha sempre dimostrato, oltre
alle sue doti calcistiche, un forte attaccamento
ai colori della sua squadra e ai valori
della solidarietà, aiutando le persone più bisognose.
In un mondo in cui è più importante
l'avere che l'essere, Tommasi rappresenta
un esempio da seguire e da evidenziare".
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